Oramai ero a conoscenza degli innumerevoli benefici sulla salute dell'esposizione ai raggi del sole e in quella tarda mattina d'estate andai in prossimità al mare, nella mia città natia. Lì, mi sdraiai al sole, su un caro e gentile scoglio, esponendomi passivamente ai raggi del Dio Sole. Ma quello fu tutt'altro che un atto passivo: rimasi lì, seduto, per oltre due ore con una accettazione che accoglie tutto quello che il momento ha da offrirle: il calore del sole, il rumore prodotto dall'infrangersi dell'acqua sugli scogli, i pensieri che venivano e andavano, gli uccelli, il colore del cielo, il vento, le persone che passavano e il rumore delle barche dinnanzi a me. Nel frattempo, la mia mente (o la mia anima) produsse alcune riflessioni che si concretizzarono sotto forma di parole e versi che risuonavano dentro di me.
Una volta tornato a casa fui in grado di riscrivere tutto: era come se quelle parole fossero state incise nel mio essere. Qui, ora, vi propongo questi versi (manca sicuramente una strofa che non trovo più, ma presto l'aggiornerò):
O Mare, o Sole, o Terra,
vi chiedo perdono se finora vi ho trascurate.
Ora, imploro il vostro sostegno,
anche per il tempo in cui ho peccato.O Mare, o Sole o Terra,
datemi il più che potete
ed io mi impegnerò,
a riceverne il più che ne sono capace.O Mare, o Sole, o Terra,
O Vita.