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mercoledì 10 marzo 2021

Il perdono

In questo post racconterò per la prima volta di una cosa che mi è successa nel 2012, durante una vacanza in una città Friulana. Ricordo quel periodo come se fosse oggi; seguivo da oltre un anno un'alimentazione filo-vegana concedendomi però ciò che capitava quando mangiavo fuori casa eccetto carne e pesce. Eravamo lì per un concerto di una nota band tedesca, i Ramstein, che suonavano a Villa Manin, Codroipo. Dunque ne approfittammo per vedere un po' di Friuli.

Arrivavo da un periodo di digiuni e semi digiuni a frutta di 24-72 ore e da un po' di tempo mi ero accorto di passare da stati di pace e gioia a stati nevrotici che manifestavo verso la persona a me più cara. Mi stavo lentamente immergendo nella critica e in arrabbiature per cose banali.
Durante questa vacanza, durata circa quattro giorni, mi ero portato da leggere un libro, `Il Potere di adesso` di Eckart Tolle, un libro che parla di spiritualità, ego, presenza e di tutto ciò con cui ci roviniamo la vita da soli quotidianamente. Ero appena al primo capitolo introduttivo e non ci capivo molto dal momento che usava alcuni `termini` che non appartenevano al mio linguaggio.

Quella mattina eravamo nel nostro B&B, appena alzati; dovevamo fare colazione. Ricordo di aver avuto una discussione con la mia ragazza e di essermi innervosito parecchio, per una della solite banalità. Capirò poi negli anni successivi che questi stati emotivi negativi non sono rari nelle persone che cambiano alimentazione o seguono diete `strette`.
Quindi, molto arrabbiato, presi il libro di Tolle, e andai in cucina e mi sedetti a leggere qualche pagina. Ero forse al secondo capitolo, non ricordo esattamente; parlava di come l'ego vuole avere ragione e dare torto agli altri.

Quando lessi quelle righe ricordo che trasalii perchè mi accorsi che parlavano di me, di come mi ero comportato proprio qualche secondo prima con la mia ragazza. Ricordo che ebbi come un'esplosione dall'interno che durò circa cinque secondi, in cui sentii la mia arrabbiatura svanire e arrivare una gioia molto forte. Quasi all'instante chiamai ad alta voce la mia ragazza che era rimasta nell'altra stanza: «Vieni qui». Lei arrivò subito. Io la guardai gioiendo e l'abbracciai senza dire niente. Anche lei rimase senza parole. Non ricordo molto di quello che successe dopo a parte la colazione e uno stato di pace che mi accompagnò anche per i giorni successivi.

Di lì a breve capii cosa era successo: avevo fatto esperienza del perdono. Prima di quel momento vedevo la mia ragazza come una persona che mi aveva fatto arrabbiare; dopo come qualcuno che non mi aveva fatto alcunché. Quello stato emotivo era svanito nel momento in cui avevo posato lo sguardo verso il mio interno, specchiandomi nelle pagine del libro. Con quell'abbraccio avevo perdonato me stesso, non lei.

Ed è proprio questo il messaggio che voglio lasciare in questo post: `il perdono è qualcosa che si fa nei propri confronti`.
Se avete qualcuno che vi ha fatto un torto e vi volete liberare di questo `fardello', ricordate che potete farlo subito, in questo istante: non avete bisogno dell'altra persona; bastate voi.
Come dice Tolle: «C'è un grande potere nel momento presente», dato che esiste solo il momento presente.