L'autore narra che un giorno mentre era al volante della sua macchina notò un cartello di cartone sul ciglio della strada che diceva "Se sei felice suona il clacson". Immediatamente non gli venne voglia di seguire il consiglio ma poi, dovendo passare di lì tutti i giorni, iniziò per caso a suonare e notò che pian pianino le sue preoccupazioni scemavano e il suo umore migliorava. Un giorno decise di andare a scoprire chi avesse messo tale cartello e andò a bussare alla casa in prossimità di esso. Un signore gli aprì la porta e lo invitò immediatamente ad entrare. Gli chiese del cartello e il signore disse di averlo messo lui e che non era stato il primo ad andare a bussargli. Gli spiegò che di lì passavano molti turisti diretti al mare, felici e contenti di godersi le vacanze estive. Di recente alla moglie era stato diagnosticato un tumore e la prognosi non era delle migliori. Lo scopo del cartello era di fare in modo che le persone non prendessero per scontato quel momento per loro felice, renderli dunque consapevoli. All'inizio si sentiva qualche rado colpo di clacson ma presto aumentarono e quelle strombazzate diventarono una medicina per la moglie, che da letto udiva i clacson e si sentiva circondata da persone felici. Il marito presentò a Bowen la moglie che stava molto meglio di come lui l'avesse immaginata. Lei spiegò che mentre sentiva i clacson, lei inventava storie su quelle famiglie: se era un giorno di sole li immaginava sulla spiaggia a prendere il sole; se pioveva li immaginava in visita all'acquario o a fare spese; insomma se li immaginava felici.
L'autore del libro scrive:
«Con il sostegno di un marito amorevole, anziché concentrasi su quello che era la realtà — una realtà confermata da medici esperti — quella donna si era concentrata sul bene che la circondava. E così aveva sconfitto pronostici, abbracciato la vita e toccato il cuore di milioni di persone».Qui chiaramente si tocca un tema importante: quello della meditazione immaginativa e della lamentela. La donna concentrava la propria attenzione su cose piacevoli; con i suoi pensieri emetteva vibrazioni positive e questo le permetteva di non logorarsi (lamentarsi) pensando alla sua situazione di vita.
Da questo racconto possiamo intuire il potere dell'immaginazione.