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venerdì 4 settembre 2020

Psicocibernetica: un manuale per la felicità (seconda parte)

Un altro punto che ha secondo me una potenza straordinaria sono le parole riportate sempre nel capitolo 'La personalità del tipo di successo' nel punto 5 in cui riguarda la stima.
L'autore dice: «Mostrate rispetto ogni essere umano solo per il fatto che è una creatura di Dio e quindi una cosa di valore [...] Esercitatevi a trattare gli altri come se avessero un certo valore e sarete sorpresi nel constatare di avere più stima di voi stessi».
Poi continua definendo in un modo sorprendente la stima: «La vera stima non è conseguenza delle grandi cose che avete fatto, di ciò che possedete, della strada che avete percorso ma è semplicemente il riconoscimento di voi stessi per quello che siete: un figlio di Dio. Quando arrivate a capire ciò dovrete concludere di dover apprezzare anche gli altri per la stessa ragione».

Da qui posso citare il Vangelo secondo Matteo (19:19): "Amerai il prossimo tuo come te stesso". Questa frase viene riportata anche negli altri Vangeli ma il punto è che questa frase sottende quello che spiega Maltz qui sopra.

Non posso fare a meno di citare Igor Sibaldi, filosofo, scrittore, saggista e traduttore che ha scritto un bellissimo libro sul vangelo da titolo "Il codice segreto del Vangelo". Dalla sua traduzione emerge che la frase qui sopra del vangelo andrebbe tradotta con "Tu ami il prossimo tuo come te stesso". Sibaldi sostiene che la traduzione corretta della frase sarebbe con il presente indicativo. In questo modo la frase vorrebbe dire che tu ami te stesso nel modo e nella misura in cui tu ami gli altri. Vuoi sapere quanto ti ami? Basta che guardi come ami e tratti gli altri. Ti vuoi amare di più? Puoi iniziare ad amare di più gli altri e trattarli meglio.
Si tratta chiaramente della Legge del specchio in entrambi i casi.

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