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domenica 16 febbraio 2020

Sogno e Realtà

E' da un pò di tempo che sto cercando di chiarirmi come organizzare questo blog. E allora ho pensato una cosa: forse non c'é da organizzare un bel niente. Lo userò per lo più come un diario e di tanto in tanto farò qualche digressione sulle mie esperienze passate e sui "Quaderni di Liverpool". Anche perché, dato oramai la raggiunta presa di consapevolezza che le esperienze passate si ripeto costantemente, giorno dopo giorno, non ha nessun senso di parlare di passato ma solo di eterno presente. Dunque, da questo punto di vista, i riferimenti temporali non servono più. Quello che più conta sono i contenuti delle esperienze, e cioè il contenuto emotivo e l'interazione nella realtà, nel mondo della forma, cioè il vissuto quotidiano. Ma ora passiamo a quello che voglio condividere in questo post. Da un pò di tempo erano cambiate alcune cose nella mia vita, cioè ero stato costretto per cause esterne ad abbandonare alcune situazioni che mi causavano un carico emozionale negativo non leggero. Ho sempre creduto che tali situazione mi servivano come crescita, evoluzione. Quindi mi ero interrogato a lungo del motivo per cui, qualcuno, da lassù, o da laggiù (non ha importanza da dove) mi avesse tolto da quelle situazioni. C'è da dire che oggettivamente non riuscivo ad evolvere da dove mi trovavo, dato che ero impantanato da anni. Forse dunque è proprio questo il motivo per cui ero stato catapultato via: avevo avuto le mie possibilità e non ne ero uscito "cambiato". Ma forse sarebbe meglio non farsi troppe domande. Ad ogni modo, toltomi da queste situazioni, avevo cominciato a sognare cose simili, in contesti quasi identici. Ma come ho già scritto il carico emotivo che provavo nel sogno era fortissimo, come vivessi certe storie per la prima volta. I sogni al riguardo erano diventati riccorrenti e, incredibile a dirsi, ogni volta che facevo lo stesso sogno l'emozione era sempre al 100%. Nella realtà mi succedeva diversamente: se la stessa persona ti tratta male per un anno intero, alla fine dell'anno non reagisci più come se fosse la prima volta. Gli dai meno peso. Sopporti in modo differente. Nel sogno, stesse persone, stesse problematiche e ad ogni sogno era sempre il solito terrore, spavento... Questa è la differenza tra sogno e realtà: i sogni, anche ricorrenti, sono sempre per la prima volta. Questo credo che accada per il semplice fatto che nel sogno non disponiamo della memoria. Quando comincia un sogno e viviamo la solita situazione, non ci viene in mente che stiamo facendo un sogno simile a quello della notte precedente. Messa così mi verrebbe da dire che il sogno è più reale della realtà. Questo, secondo me, è quello che di solito succede. A meno che nei sogni lucidi non si riesca a sperimentare qualcosa che si avvicina al ricordo. Questa è una domanda interessante per me.

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