Da un mese sto "pensando" esclusivamente ai miei problemi, soprattutto la mia attenzione è rivolta al fatto che facendo resistenza al momento presente, cioè: non mi va dove sto vivendo, cosa sto facendo e il fatto di non sapere cosa volere. Scappo letteralmente ogni giorno dalla mia situazione, cercando sfogo andando in giro e cercando qualcosa, senza avere un'idea di cosa.
Data la mia confusione, ho anche cercato l'aiuto di una persona a me cara e che ora non può fisicamente aiutarmi; le ho spiegato che mi trovavo in una brutta situazione e che non sapevo cosa fare. L'ho fatto principalmente perchè speravo potesse aiutarmi nel affrontare e risolvere alcuni miei problemi pratici. Ad ogni modo questa persona ancora non mi ha potuto aiutare, anche perchè è impegnata altrove.
Comunque, le volte che sono stato sul punto di chiedere aiuto, mi sono reso conto di due cose: primo, cerco aiuto ma non è chiaro neppure a me come potrei essere aiutato; secondo, ho pensato che questa mia situazione sia una mia prova, solo per me, e di doverne uscire da solo.
Ora arriva il bello della storia. Due sere fa ho aperto un cassetto con molte cianfrusaglie in cui vi era il
Vangelo; lo apro a caso e mi casca l'occhio sul verso:
"L'anima mi è turbata. Che cosa dirò: «padre salvami da quest'ora?». Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora"
E' stato stupefacente: praticamente ho trovato conferma nel Vangelo, aperto a caso, di quello che stavo già pensando e che facevo e faccio fatica a mettere in pratica (cioè l'affrontare da solo una serie di situazioni per me insopportabili).
Oggi si è ripresentata la stessa cosa: stavo leggendo
"Il Tao del dragone" di Bruce Lee, e guarda un pò, ho letto proprio i capitoli riguardanti l'arte del lasciare andare, l'abbandonarsi e seguire il nemico nel combattimento, non creare attrito con la realtà (proprio come fa l'acqua).
Sorprendente, vero?. Mi sto chiedendo se forse non abbia attorno a me anche i maestri sotto forma di persone ma che sono troppo cieco per vedere e sordo per sentire.
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