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mercoledì 18 settembre 2019

Come ho scoperto dell'esistenza del 'Rolfing'

Durante la mia permanenza a Liverpool, di tanto in tanto, ero solito leggere l'unico libro in italiano che mi ero portato appresso "I sei pilatri dell'autostima" dello psicoterapeuta americano N. Branden. Avevo letto il libro già una volta e lo stavo rifacendo velocemente facendo gli esercizi a fine capitolo. Ad un certo punti smisi di fare gli esercizi e due o tre mesi più tardi ripresi il libro dall'inizio. Ad un certo punto capii di non aver capito nulla di quel libro fino a quel momento.
In questo libro c'è una pagina, in cui l'autore parla del Rolfing, una tecnica di 'fini massaggi' ideata da Ida Rolf, atta a liberare le tensioni nel corpo. Fu buffo realizzare che pur avendo già letto quel libro, mi era completamente sfuggita quella pagina. L'autore narra brevemente la sua esperienza con un terapeuta 'rolfer', il quale gli avrebbe detto che non tutti i pazienti beneficiano del Rolfing allo stesso modo: dipende dal loro livello di consapevolezza e dalla loro disponibilità.
L'idea del Rolfing mi ha pervaso durante tutta la mia permanenza a Liverpool e cercando nel web incappai anche nel lavoro sul corpo di Peter Levine. Mi piacquero entrambi. Contattai subito una rolfer per avere informazioni ed ancora oggi, a distanza di due anni, devo ancora intraprendere il percorso.
Ma settimane fa ho incontrato un Rolfer della Toscana per avere maggiori informazioni. L'incontro è stato piacevole ma curioso è stato lo scambio che abbiamo avuto: lui è venuto a conoscenza (grazie a me) del libro suddetto di  Branden. Io, d'altro canto, sono venuto a conoscenza di un libro dal titolo "Disegnare con la parte destra del cervello". Da tempo sto cercando la chiave per disegnare qualcosa e avevo già intuito che la mia incapacità di disegnare dipendessero da qualche blocco. Il libro tratta appunto di come liberarsi di questi blocchi. Inoltre spiega per me un altro punto essenziale e cioè che l'incapacità di disegnare è da attribuire almeno in parte all'incapacità di vedere. Qui però si apre un altro capitolo, quello di Bates, Aldous Huxley e degli occhiali stenopeici....

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